Ci sono volte in cui mi sento fragile.
Volte in cui sento che il tocco di un solo dito potrebbe farmi esplodere, un alito di vento spazzarmi via, una parola uccidermi.
Ci sono momenti in cui mi nascondo per proteggermi, perchè niente e nessuno possa scalfirmi. Capita che io abbia paura.
E poi ci sei tu. Fragile, ma fragile davvero.
Che davvero un tocco di dito potrebbe ferirti. Che hai le ossa fatte di gomma. Che se qualcuno ti prendesse in braccio senza cautela, piccino come sei, ti potrebbe spaccare.
Sì, ci sei tu. Piccolo piccolo Pluto. Il Pluto.
Ci sei tu e ti vedo vivere con una forza che io me la sogno proprio.
Con una voglia e una foga da fare invidia ad un tornado.
Con un sorriso contagioso e la mente brillante di chi nuota nella merda ma lo fa con stile, cazzo. Quasi dicessi: "Beh, invidiatemi".
Ci sei tu che combatti sul serio e lo fai senza mostrarlo troppo, che il tempo di ridere resta sempre, mentre le punture nel braccio mica fanno male davvero.
E adesso che parli, che abbiamo imparato insieme a forza di capocciate al muro, adesso che non taci nemmeno col fazzoletto in bocca, adesso ti vorrei dire: sopravvivi. Vivi. Continua a farlo, perchè se continuerai sul serio, so già che diventerai un grande uomo. Uno di quelli da seguire perchè dicono e fanno cose giuste.
Uno di quelli che fanno capire che essere fragili è solo uno stato d'animo; che l'uomo sopravvive anche senza aria.
Senza speranza, e con la percentuale minima di probabilità.
Si può sopravvivere.
Si può.