Oggi questo bambino mi si avvicina a passo felpato. È strano, perché di solito devo pregarlo in cinese, inginocchiata sui ceci, per fargli fare le cose con calma, inibendo la sua naturale tendenza a tirare fuori ogni gioco dalle scansie.
Mette la mano a coppa a lato della bocca, per amplificare il suono del suo sussurro: "SSST!", mi intima. "Non dirlo alla mamma eh, perché non avevo il permesso, ma tieni, è tua. Così fai merenda".
E io non lo so.
Non so se commuovermi per il gesto in sé o perché abbia ritenuto possibile che io mi sfamassi in questo modo, quando invece la mia rappresentazione di merenda accettabile mi vede come un facocero a digiuno da un mese davanti al cenone di Natale.
Ad ogni modo sono sempre dei mostriciattoli tenerelli.
È un foglio A4, non un A3. Ho delle mani piccine, voglio precisarlo. |