Ieri sono stati qui Fratellopaziente e ragazza. E non so se siano strascichi della mia emicrania con aura, del caldo che ieri mi ha fatto particolarmente soffrire, della conseguente aria condizionata accesa, della birra che ho bevuto (ma da quando? Mi ha sempre fatto schifo) o del bicchiere di Porto finale, ma stamattina il mal di testa non mi dà tregua.
Non ero più abituata a qualcuno che fumasse e oggi la casa al risveglio mi sembrava un covo di latitanti costretti alla segregazione, motivo per cui ho spalancato tutte le finestre ricercando un filo d'aria che, beh: non c'è. Il 15 agosto sarebbe anche strano trovarlo, d'altronde.
"Pensavo a te". Così ha scritto verso l'ora di pranzo quello che ancora qui un'etichetta non ce l'ha ma che dovrebbe averla, nonostante la mia ritrosia. Quello che si comporta come la zanzara tigre che abita la mia cucina stamattina: la sento ronzare intorno alle orecchie, appoggiarmisi addosso, provare a pungere, eppure se provo a schiacciarla è molto più lesta e furba di me. Dannato mal di testa.
Effe dorme. Io scrivo e mi illudo di riuscire a prendere il master in mano e fare qualcosa di produttivo. Mi faccio ridere da sola, sì.
La verità è che sono io la cattiva ragazza. Da sempre, tipo.
Nessun commento:
Posta un commento