Ho pianto (che però non è una novità).
Ho visitato una torre, credo. C'erano tanti gradini. Grate per osservare il panorama. E non ero sola.
Ho risentito voci dopo tanto, tantissimo tempo. Ed erano uguali e diverse da allora.
Ho preso decisioni, un po' imponendomi.
Ho accolto preoccupazioni nelle mie mani, nelle mie orecchie.
Ho sentito il sussurro dei ringraziamenti e la scossa del fastidio.
Ho contato e controllato, capendo che non dovevo farlo.
Ho sentito gli occhi bruciare, il corpo sudare, il piedi rompersi.
Ho sfidato posti nuovi, modalità sconosciute, riconoscimenti.
Ho capito di non essere sola. E forse si riduce tutto a quest'ultima cosa.
Grazie.
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