10 novembre 2021

Codardia.

Ci sono a volte dei ricordi che tornano alla mente come dei flash e ci si rende conto che sono sempre stati conservati, solo che non ci si pensava da talmente tanto tempo che sembravano non esistere più.

Tutto questo per dire che ieri mattina verso le sei mi sono ricordata della sensazione di protezione che provavo quando da piccola mi rincantucciavo nell'angolo della mia stanza tra il letto a sponde di mio fratello e il mobile di legno chiaro in cui tenevo libri e giochi da tavolo. Poco più in là la finestra col balconcino, a sinistra le sbarre a cui aggrapparsi e il mondo lontanissimo.

Non ce l'ho più un rifugio in cui rincantucciarmi. Sono sempre orgogliosa e fiera del mio voler restare in disparte, ma la verità è che non ne ho nemmeno mezzo di angolo in cui ripararmi. È così quando si cresce, no? Gli angoli diventano altro: persone, luoghi di vacanza, bar, librerie, cinema, segreti.

A volte diventano addirittura sentimenti e ci si rende conto solo dopo, quando è troppo tardi, di non provarli davvero. Che quell'amore e quell'affetto altro non sono se non tasselli del proprio personale scudo di difesa. Il proprio angolo nascosto dalla vita.

Qualcosa che ha a che fare con l'essere codardi, a ben vedere. Codardi, sí, e pieni di cocci che si staccano, cadono a terra e fanno fottutamente rumore.


9 commenti:

  1. Non riesco a commentare il tuo post. Ignoro gli angoli, la codardia e non sento rumore di cocci che cadono per terra. Il vivere non è fatto di aulenti fragranze di bosco.
    Non hai cantato nemmeno una canzone di Lucio Battisti.
    Ciao Martina.

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    1. Sorrido: non riesci a NON commentarlo, in realtà. Sembri, con le tue parole, implicare che per me il vivere sia fatto di aulenti fragranze di bosco, ma forse colgo male. La mia preferita, di Battisti, resta sempre ed in qualche strambo modo "Anche per te".

      "...anche per te vorrei morire ed io morir non so / anche per te darei qualcosa che non ho / e così, e così, e così / io resto qui / a darti i miei pensieri / a darti quel che ieri avrei affidato al vento / sperando di raggiungere chi / al vento avrebbe detto sì...".

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  2. No. Voglio dire che i momenti di codardia, cocci che cadono per terra e angoli per ripararsi fanno parte della vita.
    Il commento non c'era inizialmente, poi ho aggiunto le fragranze di bosco e il risultato è 50% di non commento e 50% di commento.
    Ora tocca al sorriso.

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  3. "A volte diventano addirittura sentimenti e ci si rende conto solo dopo, quando è troppo tardi, di non provarli davvero."
    Come ripetere all'infinito una parola finché non perde di significato?

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    1. Una parola nel cui significato già in partenza probabilmente ci si rispecchiava poco, ma per la quale sono state prese decisioni importanti. Sì.

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  4. Io ho infiniti angoli dove rincattucciarmi e da lì lanciare improperi al mondo che passa distratto. Il blog è decisamente uno. Scrivere un altro (scrivere per se intendo), leggere sul divano, abbracciare mia moglie e farle prendere sonno. Col tempo gli angoli si moltiplicano e forse sviliscono il loro compito iniziale, ma campiamo di sensazioni di protezione, col tempo le abbiamo moltiplicate e camaleontizzate in mille maniere, fino a non riconoscerle più neanche noi. E per forza c'è una parvenza di codardia dietro tutto questo: la paura di essere felici che giorno dopo giorno prende corpo e guadagna angoli sconosciuti.

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    1. Per me è codardia ignorare la consapevolezza con cui analizzo me stessa. Io so - ho sempre saputo - eppure ho finto di non sapere.

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    2. Riconoscere le proprie manchevolezze finendoci dentro è ordinaria amministrazione. Ma si risparmia di psicologo che è una bellezza..

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    3. Dici? Tra 45 minuti diró a V. che può considerarsi libero al giovedì mattina, allora. Rido. Ciao Franco

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