11 settembre 2013

Casi scientifici #1

Sono tante le cose apprezzabili, in questo periodo dell'anno: l'aria frizzantina, i temporali mentre si è in casa, le giornate che si accorciano, l'odore di legna bruciata dai campi, il vento che sa di pulito, i pazientini che iniziano la scuola, i progetti nuovi, il sapersi rinnovare, le castagne, andare a funghi, la stagione televisiva che almeno non propone repliche su repliche, i libri nuovi.

Ma c'è un fenomeno che - proprio in questo preciso periodo - inizia a far sentire i propri terrificanti effetti sulla mia persona. Esso peggiorerà fino a che non perderò definitivamente la ragione o non morirò nella mia sporcizia (Fig. A).

Fig. A) Caso esemplificativo
La follia raggiungerà il culmine nei mesi più rigidi (dicembre, gennaio e talvolta febbraio), periodo in cui la sottoscritta dovrà tenere duro. 
Si può descrivere come un brivido lungo la schiena, che si schianti come un fulmine a ciel sereno facendo bramare l'istantaneo trapasso. Un gelo interiore, una durissima prova di sopravvivenza tra il vapore e l'umidità posteriore. 
E mi insaponerò velocemente, schiumerò lontano da me il docciaschiuma e lo shampoo, stringerò i denti e - in maniera estremamente silenziosa (perché le pareti del mio monolocale sono di carta velina) - imprecherò in aramaico; la traduzione dello straziante lamento, riadattata per rendere il post leggibile ai maggiori di 14 anni, dovrebbe essere:

"Dannata tenda-doccia di stocazzo! Perchè diavolo devi appiccicarti alle chiappe quando fuori iniziano ad esserci meno due gradi centigradi??".

E' un periodo difficile.

2 commenti:

  1. le starai simpatica. :D
    oppure contiene lo spirito di qualche defunto giocherellone!

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    1. L'ho comprata dai cinesi..i cinesi sono notoriamente giocherelloni...giochelelloni anzi.
      (:

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