27 febbraio 2014

Non detti.

- Ehi, ciao!!!
- Oh. Il desaparecido.
- Come stai???!!
- Bene.
- Son felice per te!!
- Son contenta che tu sia felice.

PS: mi piacerebbe cospargerti di miele e poi liberarti nel parco di Yellowstone, giusto per aver conferma che con la tua faccia di merda riusciresti a fregare anche Yoghi e Bubu.
Coglione. 

22 febbraio 2014

Elenchi [the end]

Ho deciso questa settimana, inaspettatamente, che non amo gli elenchi. Ho sempre pensato ed affermato il contrario, ma mi sbagliavo.

Non mi piacciono gli elenchi appoggiati sui tavoli. Tabelle ordinate, numerate, contate, precise. Scelte da compiere che per qualcuno significheranno cambiamenti radicali. Questo sì, quest'altro no. Perché? Perché mi hanno messo davanti un elenco, e questo devo fare: scegliere cosa depennare e cosa evidenziare. Cancello il formaggio, perché è già nel carrello. Oh, che sbadata: lo yoghurt era nel banco frigo là indietro; beh, tornerò più tardi.
E so che i riferimenti potrebbero essere molti; alcuni, in questo momento (mio, personale), potrebbero essere addirittura scontati. La vita può apparire un viavai di elenchi puntati che ti fissano in attesa di un click che cancelli l'opzione differente. Ma aggiungerei qualcosa.

C'è un tipo di elenchi di cui ho imparato a diffidare in maniera particolare: gli elenchi di persone.
Gli elenchi di persone sono subdoli. Cattivi. Merda non prodotta ma che si percepisce per la puzza non indifferente. Prendiamo un gruppo di persone (dico adulte), facciamone un elenco: un elenco di persone.
E ora mettiamoci a scegliere: questa sì. Questa pure, che fa ridere. Oh, anche quella, sì sì. E quest'altra?

No. Quest'altra persona no.
Perché? Perché è bello non sceglierla per vederla lì da sola. Per vedere se si sentirà esclusa e se avrà il coraggio di dire qualcosa, lei, stronza depennata e dimenticata da Dio e dagli evidenziatori. E se anche dicesse qualcosa? Diremmo che se l'è meritato. Anzi, anzi, no: sbufferemmo. Toh, che soddisfazione.
Quindi escludiamola. Non fa parte dell'elenco. Cambiamo stanza, storciamo il naso alle sue proposte, lasciamola nel suo brodo, vediamo finché regge.

No: non mi piacciono gli elenchi di persone. Preferisco la persona.
Ognuno è ciò che è perché la vita lo ha fatto diventare così, pregi e difetti compresi. Ogni imperfezione è frutto di dolore, sfortuna e crepe risanate con lo sputo.
E sostengo che prima di depennare qualcuno, di tracciarci una riga sopra, beh: occorrerebbe farsi delle domande. Provare a capire. Capire: è così poco comune, oggi. Eppure così bello. Così arricchente.
La persona, sì.

Questo è per "la persona" che finge di fregarsene, di essere forte e non dice nulla nemmeno a me, ma so ci resta profondamente male. Diciamo dei bimbi dell'asilo, ma a volte l'asilo è più vicino di quanto non sembri, e non è popolato solo da individui mal cresciuti di sesso maschile. Ahimè.

Il resto dell'elenco, 

sinceramente e senza ripensamenti,
...........lo depenno.

17 febbraio 2014

Ca**i vostri.

1. Dio grazia che non ho avuto tempo per collegarmi ad Internet e la linea ADSL a casa non funzionava proprio in concomitanza del periodo Sanvalentinesco [zio caro, che schifo].
2. A tutti quelli che su facebook "adesso arriva il momento di tutti quelli che odiano i post su San Valentino, che sfigati": MUMMIFICATEVI VIVI [Voi e le vostre dolci metà!].
3. Quanto squallore c'è nel girare una domenica mattina in cerca di scarpe da ginnastica e tornare a casa a mani vuote e con la depressione alle stelle?
4. Che figata è fare una scappata il pomeriggio, quasi senza speranze, e acquistare un magnifico paio di calzature color verde oliva e un altro color cammello [che solo io le ho e guai a te se le compri e in ogni caso starebbero meglio a me]?
5. Litigare. Litigare. Litigare. Lo vuoi capire che non ci dobbiamo sentire? No? Scrivi ancora e litighiamo ancora, allora. Per dare aria alla bocca e farci venire un'ulcera [ah già, sarebbe il minore dei tuoi problemi].
6. Tizio che arrivi a casa e mi installi il modem nuovo: non c'è bisogno di fare il ciuttone con gli occhiali a casco sulla pelata lucida; bastava che me lo dettassi, il codice. No, no; devo: 
- portarti il portatile, 
- farti collegare il filodelcazzo
- farti aprire Explorer (Explorer??? Non hai notato Chrome, nell'angolino??? Non sai quanto cazzo è più veloce??? Ma fai tu, prego, avanti, oh esperto dell'internautica), 
- farti andare sul sito, 
- fare copiaincolla, 
- aprire il prompt dei comandi (vorrei che lo pronunciassi, scandendo bene: PROMPTDEICOMANDI
E dopo mi guardi e mi dici "Tutto a posto!" [ci mancava solo un "..Ciccia!" aggiuntivo, e lì sì che ti scuoiavo vivo].
7. Mangerei un maiale vivo..ma perché? [zio caro, che schifo, ma mai quanto San Valentino]
8. Scrivere insensatezze è figo.

Vi amate? Cazzi vostri.

8 febbraio 2014

Sei un'amica.

-        Ah, ma io lo so qual è il tuo tipo! – esclama A.S.S., con aria sicura.
-          Cosa? – ribatto io spaesata.
-          Sì, sì. Ti dico che è il tuo tipo. Hai presente quel film, quell'attore, in quel preciso momento della storia, quando ritorna e fa il matto? -.
-          Ehm….sì. -. 
La vedo che smanetta sul cellulare, ma so già cosa vedrò tra pochi secondi.
Ed è qui che comprendo: devo avere una qualche sorta di problema, sì.

-          Ecco: lui! -.


GIA'.