28 settembre 2014

Learnings #7

Quando si inizia a scrivere un post, si dovrebbero avere le idee chiare riguardo all'argomento su cui si vorrebbe scrivere.
Quando ciò non accade, e sembra che al cervello siano incollati tanti post it gialli con argomenti interessanti, allora io concludo che potrebbe essere il caso di creare un learnings nuovo.

Questo cappello introduttivo è presente solo perchè volevo avere un'occasione per scrivere "cappello introduttivo". Scusatemene.

1. Ci sono momenti in cui è giusto sedersi intorno ad un tavolo (o sopra a delle tegole ondulate che ti piastrano il culo) e parlare.
2. Ci sono momenti in cui chiedersi "e ora cosa faccio? Sono in ballo....ballo.".
3. Ci sono momenti che passano in fretta e il tempo che vola sa di sigaretta. Cit.
4. Ci sono momenti in cui prendere un treno e tornare indietro nel tempo è possibile, e spesso ti dici che avresti fatto Lingue e ora saresti da un'altra parte.
5. Ci sono momenti in cui schiacci il tasto rosso e parli e canti e senti la voglia di svuotarti come in un immenso bicchiere di vetro.
6. Ci sono momenti in cui tenti di impacchettare la paura in capitoli, uno per volta, che se te li leggo e ti piacciono e vuoi sapere come va a finire la storia non mi devi lasciare per molto tempo ancora. La sai la storia delle Mille e una notte? Ecco. Non mi abbandonare.
7. Ci sono momenti in cui parli di qualcosa anche se hai paura che a dirlo ad alta voce sembri stupido o possa scapparti dalle mani.
8. Ci sono momenti in cui le unghie più quadrate sono l'unica cosa che parrebbe avere contorni definiti, l'unico appiglio alla logica, alla razionalità.
9. Ci sono momenti in cui ti senti fiera delle tue capacità, che chiunque dica che non credi in te stessa non ti conosce abbastanza.
10. Ci sono momenti in cui pensi a chi non c'è più, a quanto abbia condizionato il tuo essere, il tuo fare, il tuo reagire.
11. Ci sono momenti in cui le occasioni vanno colte al volo, o almeno così sembra.
12. Ci sono momenti in cui ti accorgi che come al solito ti rifugi nelle frasi che iniziano nello stesso modo, una sorta di trampolino di lancio del pensiero, per non scioccare troppo chi legge.
13. Devo slegarmi da molti sovrapensieri, togliermi i fili ai polsi e vedere dove le mie mani libere mi porteranno.
14. Ho voglia di parlare. Ascoltare l'ho sempre fatto, lo faccio sempre.
15. Non ho rimpianti, sono solo affascinata di come l'affastellarsi delle vicende passate mi abbia portata qui, sempre a credere, a sperare, a VOLERE.
16. Voglio stare bene.
17. Sta cambiando qualcosa e io lo sto avvertendo. Rumore come di cose che vanno al loro posto, ma stavolta è per me.
18. Devo ringraziare. Ringraziare qualcosa, qualcuno. Grazie.

Naturalismo astratto. Mario Zampedroni.
Mi piaceva.

24 settembre 2014

Elenco di quindici #1

Le frasi più improbabili sentite pronunciare - o palesemente pensate - da esseri umani di sesso maschile:

1) Ma non possiamo provare, dico tentare, solo a scopare e nient'altro?

2) Vediamo cosa c'è in questo armadio.. (la prima volta che entrano in casa tua)

3) Tette. Tette. Tette. Tette.

4) No perché dico: mi lava, mi stira, mi fa da mangiare..perchè dovrei uscire di casa?

5) Voglio morirci, qui in mezzo (cit. Frase 3)

6) Oh, che domanda da quindicenneche mi hai fatto (alle 21.34)

7) Mi pitturi un'unghia di nero?(alle 23.04)

8) Ma sei sicura che vuoi stare con me?

9) Sono serio.


10) Venire da te solo per un caffè per me sarà molto difficile, però ci provo.

11) Gioco a calcetto, coltivo un orto e la domenica vado a messa.


12) Giuro che tengo le mani in tasca, non ti tocco!

13) Fidati di me.

14) (dopo mesi che uno lo usa) Ah, quel soprannome mi fa cagare.

15) La donna va capita.
Palle rotanti, venite a me.


21 settembre 2014

Para-paranoie

Unghie nella mano, due lune rosse che mi fissano e aprono la bocca. Respiro a cercare luce verde che non arriva, battito in gola e voglia di abbattere tutto e tutti con tutta me stessa e farmi male, quel male che so riesce a far tacere voci, che parlano anche con la musica in sottofondo e io odio. Perchè mi sento fragile, molle, stupida, nuda, fianco che svela, fianco che invita, fianco che chiama lancia e io muoio. Trafitta. Rido e non volto pagina. Rido e voglio picchiare. Rido e no: non rido. Piango fiumi e cerco un perchè, una soluzione plausibile, un orario che non mostri ciò che non voglio vedere. Attendere, l'attesa uccide. Molte cose uccidono. Molte cose. Uno più sei più due più otto. Diciassette. Sette. Pensa, perchè non pensi che io muoio? Perchè non pensi che ho bisogno? Qui immersa in un borotalco non mio e che mi pare di sentire labbra sul naso? Respiro che fa fatica ad entrare perchè pesa. Largo, slarga, infiltra, goccia che cade e tu non ci sei. E dico subito. Conto fino a dieci. E se è un mettermi alla prova muori. Ti uccido. Ci sono già io che mi metto alla prova ogni giorno e mi ammazzo. Sarà che non l'ho mai cercata la felicità.
Hanno tutti mostri sotto al letto.
Mostri sotto il letto.


15 settembre 2014

Sigmund è come il prezzemolo.

Allora: è iniziato settembre. Settembre è il mese delle novità, belle o brutte. A settembre succede sempre qualcosa che cambia le prospettive e pone di fronte a nuovi scenari.
Almeno capita a me.

Siccome mi pongo sempre questo problema del fatto che sono ermetica e poco immediata e che su questo blog magari non si capisce proprio dove voglio andare a parare certe volte, mi sono detta che sarebbe bello scendere nel concreto e condividere me in quanto me. Sticazzi questa mi piace, eheh.

Ho ricominciato a lavorare il lunedì lontana da casa, proprio come facevo una volta. Perciò dalla domenica al venerdì sera ho ripreso a fare l'eremita nel mio monolocale troppo arancione e ci sto da Dio, arancione a parte.
Uno scorcio di "Monolocale di La Marti". Bello, vè?
Stare lontana da casa mi pare solo un bene stavo scrivendo pene, Freud fai silenzio! , da una parte perchè mi permette di stare lontana da certi pensieri, dall'altra perchè posso permettermi di focalizzarmi su altri. Sigmund, ho detto di chiudere quella ciabatta!!

Credo di aver ribilanciato i rapporti che ho con determinate persone, in primis con me stessa. Convivo abbastanza bene con Martina, e nonostante abbia la lista delle sue fragilità scalpellata nel cuore, mi sembra di potermene fare una ragione. Si è sicuro aggiunta una lista di punti di forza, ecco. La bilancia è orizzontale. Per quella vera, di bilancia,  possiamo soprassedere.

Ci sono novità anche in campo piccolocuoreverde. Queste faccio un po' fatica a condividerle anche con il mio cervello, che tende a classificarle come "ohohoh. Potrebbe essere un ologramma", "Prova a darti un pizzicotto" e "Non starai mica iniziando a fantasticare?!". Ma ce la posso fare. Pian piano. Poi gli inizi son sempre belli.

Insomma. Questo è quanto. Di carne al fuoco ce n'è parecchia, bisogna solo stare attenti a non farla carbonizzare in fretta.
Auguro un buon nuovo inizio a tutti e tutte, ovviamente.
:)
Sigmund, basta: non voglio sapere a cosa assomigliano!!!

14 settembre 2014

Ice challenge (non bucket)

Piccolo albero innevato davanti ad una calda immensità.

Una richiesta piccola, sussurrata con voce pacata.

La parola un po' rotta dall'emozione, dalla paura, ma detta.

Credendo, sperando. Chiudendo gli occhi per non esplodere.


"Scioglimi".