18 settembre 2021

🤟🏻

Sto qui appoggiata a un tavolino mammut a sentire questa metà di settembre che mi si incunea tra le costole. Ho accanto a me una borsa contenente dei mezzi di trasporto che si agganciano magneticamente, dei pupazzetti a dita e gli animali della fattoria.

Mi passano davanti agli occhi le immagini di quell'ambulanza e penso che sul lettino, lí, mezzo ustionato, potevi esserci tu. Poi un'altra immagine, una mano, per rassicurarmi, le tue tre dita alzate: "Rock 'n Roll babe".

Potevi esserci tu, sì.

Allora penso che sarebbe tanto meglio che le ambulanze fossero solo dei giocattoli con la calamita, da attaccare a autopompe dei vigili del fuoco fatte di plastica e alla volante della polizia con le sirene sempre ferme, dipinte.

Per fare solamente finta di.

Per fare finta.




4 commenti:

  1. Quando ci siamo noi o qualcuno che amiamo, pensiamo sempre che poteva esserci qualcun altro. Invece ci siamo noi, ma lottiamo per uscirne fuori. Sempre.

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    1. Hai ragione, il modo in cui l'ho scritto non rende possibile capire, è colpa mia che ho modificato la versione originale per rendere il tutto più impersonale (ma perché mai, dico io? Ora lo modifico e mi prendo la responsabilità di ciò che ho scritto, sì. Cambio i miei equilibri, per questa settimana.).

      Se dovessi rileggere, ora capirai. Grazie. Davvero.

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  2. L'ho sentita incunearsi tra le costole anche io questa metà di settembre, a leggerti.

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    1. Lo fa sempre. Magari non a metà, talvolta è al principio o verso la fine. Si incunea sempre e fa leva lì sotto, pericolosamente vicino al cuore. Grazie 💚

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