9 giugno 2022

8 giugno.

Da qualche tempo il livello d'ansia è aumentato. Mi sveglio alle 4 del mattino, ho nausea tutto il giorno, sento le budella contorcermisi nel ventre, quando mi lavo i denti è una lotta contro il rimettere la colazione, alla sera mi pulsa un occhio. Ieri sera e stamattina alle 4 mi pulsava anche il labbro inferiore, forse per tutto ciò che non dice o non fa, ho pensato. Sarebbe quasi da riderci sopra.

Mamma è quella persona che il 2 giugno mi scrive per dire di fare la brava e fare gli auguri alla nonna che sa che odio. Non chiama mio fratello per fare lo stesso, perché sa che lui la manderebbe a fare in culo mentre io sono quella più comprensiva. Lo sono talmente tanto che quando al telefono lei si mette a piangere dicendomi che le spiace pensarmi qui da sola, ricaccio giù la rispostaccia che mi sale alle labbra e non le dico che se è preoccupata può alzare il culo e venire qui, che non sto in Congo, sto solo a 40 km di distanza. Che rivoglio il mio completo verde del letto che lei sta usando senza aver chiesto il permesso. Che come al solito sto facendo ogni cosa da sola: cambio casa, vita, persone, luoghi e in più mi reggo in piedi. Cazzo, come mi ha insegnato lei a fare le cose da sola e senza lamentarmi, non lo insegna davvero nessuno.

E gli auguri li faccio a chi cazzo voglio io, e di sicuro non a mia nonna. Non quest'anno, non io che mi sono accorta che a 33 anni ho finito la voglia di adattarmi a tutto e a tutti. Scivolano, le cose scivolano e io non le trattengo più. Se se ne vogliono andare, allora che lo facciano. A volte basta non rispondere. A volte basta non mettere in dubbio la veridicità dei gesti; perché no, non è cattiveria: è idiozia. Ho finito di partecipare ai processi alle mie intenzioni.

Sono sempre stata troppo trasparente, una rana cristallo. Mi è sempre importato troppo. Sono stata sempre troppo seconda a qualsiasi cosa. "Sono sempre stata piena d'amore, piena da scoppiare."



5 commenti:

  1. Quelle piccole cose che ti capitano non possano definirsi *ansia*.
    Non preoccuparti e stai lontana dai medici.
    Ciao.

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    1. Non mi preoccupo, Augusto. Non è fortunatamente un disturbo d'ansia ma sì, fa parte del grande calderone dell'ansia che scaturisce dal mio patologico ipercontrollo. Ma è anche il mio funzionamento ed ho imparato a conoscerlo, quindi non andrò dal medico, semplicemente attenderò lo scorrere del tempo, il giro della ruota. Ti sorrido.

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  2. Non mi sento di criticarti alcunché..certe "chiusure" sono personali e fanno parte della vita vissuta.. forse avverto qualche acredine di troppo che magari si riflette su ansia e svariati riflessi condizionati.. ma fa parte della vita. Di ogni vita. Intanto noi POSITIVI e in quarantena a casa..io ci sto bene.. la moglie scalpita invece.. ahah

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    1. Scusami, non mi ero accorta del tuo commento, Franco. Forse è un bene rileggerti dopo del tempo. L'acredine salta fuori quando sono in difficoltà ma generalmente sono concetti che ho metabolizzato e con i quali convivo più o meno tranquillamente. Spero che la quarantena intanto sia conclusa per te e per la tua famiglia :) ti sorrido

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  3. Ciao Valeria, grazie per il doppio passaggio. Sono momenti, poi passano. Sulla musica, so di avere gusti non proprio allegri, ma sono fatta così :)
    Ti sorrido

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