17 gennaio 2014

Quanti cinesi servono per..

Ok, cerco di spiegarmi [che il post precedente è stato 'no sfacelo perché ero in ansia].
In pratica: stamattina avevo questo concorso. I pro erano: il lavoro è a tempo indeterminato, il lavoro è nella mia città, sarebbe un bel cambiamento, mamma e papà sarebbero contenti, potresti prenderti una bella casetta nella BP (Bassa Padana) e non ti daresti della rincoglionita per non averci provato (che non sia mai restare sulla strada semplice senza complicarsi la vita [!!!], è da deboli).
I contro erano semplicemente: ehi, non voglio vincere questo concorso.

1: Sono contenta di averlo fatto.
2: Sono contenta di non aver passato la prova preselettiva.
3: Sono contenta di non aver avuto una decisione da prendere perché, per una volta, la scelta si è presa da sola.
30 minuti per 30 domande. Il must di passarne 21. Io ho fatto 17.
Ha portato bene il venerdì 17, si vede. O il non studio. O il fatto che fosse impossibile e che siano passati solo 4 candidati.

Beh. Fattostà che apri il foglio e ti trovi scritte domande del tipo (sono esempi, se non si capisse):
- Quanti cinesi servono per avvitare una lampadina? (sì, all'inizio ridi)
- Se possedessi un cubo cavo di rame della grandezza di 30 cm di lato, quante viti potresti rovesciare al suo interno senza farne traboccare nemmeno una sul tavolo (essendo il tavolo costruito in legno di noce e dipinto a mano con un barattolo di vernice verde acqua n°38)?
- Quanti peli del naso possedeva in media Napoleone? (che inizi subito la conta AMBARABACCICCICCOCCO').
- Di che colore è la fragola? (che inizi a pensare: rosso è troppo semplice, se magari intendessero acerba? O se per fragola alludessero ad altro? Che poi: se sono daltonica? Cioè il daltonismo è maschile, ma se io fossi l'unico esemplare esistente al mondo in cui la patologia....'fanculo. Rosa confetto, risposta definitiva, l'accendiamo.)

Sì, non so se mi spiego.
Beh, in ogni caso non mi sono sentita male per il fallimento, quanto in realtà bene, perché ho scoperto di avere attorno delle persone che ci tengono al fatto che io sia lì con loro ogni giorno.
Persone che sanno incoraggiarmi il mattino ma che sono soprattutto contente di sapere che sarò ancora in mezzo ai loro piedi, almeno per ora. 
E è tipo una roba che fa sentire bene. Incoerentemente bene.
[Quando la mia incoerenza lavora così, mi rendo conto di saperla proprio apprezzare, zio pera.]

Tutto questo per dire che - per una cazzo di volta - sono contenta di non avercela fatta e di non essere stata all'altezza. Il lupo dell' "in bocca al" mi ha mangiata. Ma gli resterò sullo stomaco; cazzo se ci resterò.
E boh. Questa giornata fa proprio weekend. Domani lavoro ma fa niente. 

Mi piace, il mio lavoro.
Mi piacciono, le MIE persone.

"..but my legs are fine/after all they are mine"

6 commenti:

  1. a saperlo che ci sono concorsi che fanno domande del genere .... devo parteciparvi assolutamente! Avvisami la prossima volta!

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    1. Ok. Nel frattempo procurati un diploma di laurea in logopedia farlocco. Poi ci penso io.

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  2. Ma mille volte meglio fare quello che vuoi fare piuttosto che fare quello che gli altri vogliono che tu faccia.
    Fidati.
    E brava (per il 17 e per non esser passata!)

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    1. Oh yes, Emmina. Grazie! Mi tengo in tasca quel 17 che è stata la media più o meno di tutti i candidati, soprattutto perché coi miei calcoli strategici pensavo di aver fatto 10 (noi che ci sopravvalutiamo sempre ghgh).
      :)

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  3. io ti seguo da poco, quindi non posso darti grandi pareri, ma uno spassionato sì: tu hai provato, ti sei messa in gioco, poi vabbè il fatto di non essere riuscita a fare 21 (con domande del genere poi..) è una cosa che può capitare.. ma cmq mille volte meglio qualcosa che piace a te, anche se per gli altri non è niente di che!

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    1. Sì hai ragione, so per certo che se non avessi provato, tra una settimana mi sarei data della cogliona. Il risultato mi va bene, ripeto: è molto più di quanto mi sarei aspettata. E ogni tanto dirsi "sto bene così", fa sentire bene :)

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