Non so perché mi ostino a chiamarli "Learnings", visto che poi puntualmente non imparo un cazzo. Dovrei chiamarli "Consapevolezze"; con la consapevolezza, nonostante alti e bassi, ci vado a braccetto. Ad ogni modo:
- Le persone sanno mancare in modi diversi, e quelle che lo sanno fare meglio sono quelle che non hai mai davvero avuto;
- Vorrei disperatamente non fare niente per sempre;
- Devo darmi una regolata col cibo senza che questo sfoci in un ipercontrollo sulle mie funzioni primarie;
- Devo forzarmi a fare cose, qualsiasi cosa;
- Uscire con le amiche mi ha fatto tornare nelle narici il profumo di tutto ciò a cui ho rinunciato (o forse era il profumo del ristorante messicano a cui siamo andate e mi sto confondendo);
- Devo muovere il culo;
- Riformulare lo stesso concetto in mille modo diversi non mi aiuterà a mettere in pratica proprio un bel nulla (cuore verde per te, piccola Marti);
- Mi spaventa un po' la terapia sospesa per tre settimane. Fa niente, va bene;
- Devo scrivere l'ultima relazione che mi manca, preparare delle presentazioni Power Point, procedere con il master e dovrei fare colazione ma so che non la farò;
- Pianificare continuamente la prossima settimana nella mia mente mi fa stare meglio, eppure una vocina mi dice che è patologico;
- Sono ritornata al punto di partenza secondo cui l'estate fa schifo. Lo credo fermamente;
- Devo mettere mano all'armadio e buttare via un sacco di cose;
- Io voglio una stanza così:
La casa interamente così. E qualcuno che mi aiuti nelle pulizie. |
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