9 agosto 2013

Se scrivo TETTE mi censurano?

OK. Non prendiamoci in giro.
Mi hai guardato le tette, amico.
No, no: NO. Non credere che il tuo sguardo successivo all'averti beccato in stile "sto guardando verso l'infinito e oltre, riflettendo su quello che mi si sta dicendo come se fosse l'ultima domanda di Chi vuol essere milionario", mi abbia fregata. No. Mi sono accorta benissimo che mi stavi guardando le tette.
Che per altro (voglio specificare) erano coperte. Mica che si pensasse che vado in giro con le minne fuori.

Ora. Perché diventa fonte di riflessione questa cosa?
Ve lo spiegherò subito. Mi sono chiesta quale potrebbe essere la reazione di una ragazza a cui vengono guardate le tette (quante volte sto scrivendo tette, dannazione??!). E, razionalmente, il mio cervello mi ha suggerito due opzioni logiche:
1. La ragazza ne è compiaciuta e ci gioca sopra;
2. La ragazza si infuria e prende a parole e/o a pugni il marpione.
Ecco. Io non rientro in nessuna di queste due categorie. Io mi imbarazzo in una maniera assurda.

Perciò, successivamente alla..all'osservazione, diciamo, dentro di me facevo pensieri del tipo:
"oddio..forse dovrei smettere di tenere le braccia conserte",
"oddio..se tolgo adesso le braccia potrebbe far pensare che ci sto pensando",
"che reggiseno ho messo su stasera che sembrano due palloni da basket?",
"forse se smetto di respirare.."
"okkei..sto attenta a ciò che viene detto, sorrido, annuisco..che domanda mi hanno appena fatto??!".

Bene. Quindi. 
Cari esseri umani interessati alle mie tette, vi prego: smettetela.
Vi assicuro che non sono poi sto gran che, una volta liberate dalle gabbie. Non mangiano, non si lamentano, non sono interessanti. Stanno lì. Vegetano. E, ogni tanto, mi piacerebbe regalarle a qualcun'altro.
Tipo quando corro (cioè quasi mai), quando mi voglio guardare la punta dei piedi, quando faccio la verticale (ahahah, questa è buona), quando compro le camicie, quando dormo a pancia in giù (cioè sempre) e quando mi cadono le briciole nello scollo della maglietta (che farsi vedere a rovistare là dentro fa sempre l'effetto "ma che è, la borsa di Mary Poppins?").

Vi prego: abbiate pietà delle povere ragazze con la taglia al di sopra della terza.
La verità è che ci sentiamo emarginate.
Dovreste volerci bene solo per questo. 
Non fissateci la scollatura: adottateci (mioddio, si dice "adottateci"??).
Io, per esempio, sarei meno fastidiosa di un cucciolo di foca.
Giuro.

2 commenti:

  1. il primo risultato pratico dell'aver scritto tette così tante volte sarà l'aumento delle chiavi di ricerca in quell'ambito. Nella vita vera, beh, ti dico la mia dal versante opposto: capita di guardare le tette come riflesso istintivo. In un maschio un altro maschio guarda la larghezza delle spalle, la larghezza dei bicipiti e dei pettorali, ma non per interesse sessuale, è un rimasuglio di codice contenuto nel dna proveniente dagli antenati. Dalla fisionomia capisci se hai davanti un rivale, dalla prosperità se la donna è sana e capace di allattare. Poi avevo letto che la scollatura dei seni dovrebbe rimandare al sedere, indi ancora zona accoppiamento. Ma sono più o meno atteggiamenti "normali", che si risolvono nel giro di qualche secondo. Se invece inizia a colargli la bava, beh, altra storia. ^^

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    1. Apprezzo il tentativo di scientifizzazione.
      Seriamente.
      :)

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